16 Agosto 2010 in Articolo

“Dalla grafia si scopre tutto” – Affari italiani

Ecco l’intervista, curata dalla brava Sonia Bianco, apparsa su affaritaliani.it del 13 agosto 2010

Candida Livatino, grafologa e volto popolare televisivo confessa ad Affaritaliani di non analizzare solo le altrui calligrafie. Chiamatela “deformazione professionale” o “introspezione personale”, ma con umiltà, Lei esamina ogni mattina i suoi appunti scritti in agenda….

Qual è la volta che si è persa?
“Deve sapere che io non ho il senso dell’orientamento, al punto che mio marito quando è incerto se girare a destra o a sinistra lo chiede a me, in modo da fare il contrario ed il più delle volte ci azzecca. Mi perdo facilmente ma, questo non è certo un problema grave. Invece mi sono sentita davvero persa quando un anno fa è venuto a mancare mio padre, un punto di riferimento per me molto importante. In quell’occasione mi sono sentita impotente e non è stato facile trovare la via d´uscita”.

Velocissimi ad usare tastiere e palmari d’ogni sorta. Quasi “negati” a usare la scrittura tradizionale. Le nuove generazioni presentano una scrittura molto diversa da quella del Secolo scorso. Non c’è il  rischio, con tutta questa tecnologia, di perdere una parte di sè?
“Effettivamente, le nuove generazioni stanno perdendo l´abitudine a scrivere a penna, e con essa la manualità che ne deriva. Peraltro l´uso dello stampatello è sempre più frequente e questo nasce dalla minor consuetudine alla scrittura, ma anche dal desiderio di nascondersi, di non farsi scoprire. Così come nei giovani si riscontrano spesso scritture illeggibili, assai diverse da quelle molto curate delle persone più adulte.Tuttavia sia lo stampatello che le scritture illeggibili, dicono molto della personalità di chi scrive, perché nascono e sono governate dall´incoscio”.

Alcuni selezionatori di teste invitano gli aspiranti lavoratori ad inviare un curriculum redatto a penna. La grafologia è importante e fornisce indicazioni sul candidato. Ma non potrebbe, invece, trasformarsi in una sorta di boomerang che rivela troppo il privato?
“Perché un boomerang? Non certo per il selezionatore, che si avvale di uno strumento in più per valutare al meglio il candidato. Ma neanche per il candidato stesso, che, attraverso la scrittura può mettere in evidenza doti e punti di forza che, magari, non riesce a far emergere nel colloquio. Certo, c´è anche l´altra faccia della medaglia, ma se uno vale poco lo si vede ben presto, quando ancora è in prova..”.

La perizia grafologica che più l’ha messa in crisi.
“Non è stata una perizia grafologica “classica”, ma un´analisi nata dalla richiesta di valutare una lettera anonima redatta usando ritagli di giornale. Ebbene, confrontando i caratteri ritagliati dai giornali con quelli della scrittura di uno dei “sospettati”, ho avuto modo di riscontrare che molti segni grafologici erano comuni. Chi aveva mandato la lettera anonima in qualche modo si firmava, riproducendo una scrittura simile alla sua”.

Anche le donne, per praticità, spesso scrivono in stampatello come gli uomini. Una rivendicazione di parità, o stiamo assistendo ad un reale appiattimento di genere fra i due sessi?
“Come dicevo a proposito dei ragazzi scrivere in stampatello significa cercare di mascherarsi, di non mostrarsi come si è in realtà.Di fatto è una forma di chiusura verso gli altri. Nella donna l´uso dello stampatello nasce dalla voglia di tenere nascosta la parte più intima di sé, di non mostrare i sentimenti che prova, perché potrebbero essere sfruttati dagli uomini. Spesso la donna vuole apparire più forte ed intraprendente di quanto non sia ed ha paura che la scrittura tradisca le sue debolezze. Nel momento in cui tende ad emulare sempre di più l´uomo, in particolare nel campo lavorativo, rinuncia ad una bella grafia, per paura di apparire troppo femminile e si rifugia in una scrittura più neutra: lo stampatello”.

Ma Lei, Candida, analizza mai la Sua scrittura?
“Ebbene sì. Tutte le mattine, controllo gli appunti sulla mia agenda e l’occhio scruta i segni, a mò d’introspezione del mio stato d’animo. Deve sapere, infatti, che esistono segni denominati “gesti fuggitivi”(si scrive in un certo modo quando si vive un tradimento, un lutto, una crisi ecc.) e “segni cardine”. I segni cardine non cambiano mai: rappresentano il nostro passato, il nostro vissuto”.

Curriculum Vitae

Candida Livatino si è diplomata, quale Consulente Grafodiagnostico, all’Associazione Scuola di Grafologia Crotti di Milano.
E’ giornalista pubblicista.
Collabora con Mattino Cinque e Pomeriggio Cinque e con le testate giornalistiche del gruppo Mediaset per l’analisi grafologica dei personaggi al centro di fatti di cronaca.
Scrive, sugli stessi temi, per alcune testate Mondadori, in particolare per il settimanale Panorama.
Ha una sua rubrica sul mensile di attualità economica Business People di Editoriale Duesse, nella quale spiega a manager e imprenditori i segreti della grafologia per utilizzarli nel mondo degli affari.
Sul mensile Az Franchising analizza, sempre dal punto di vista grafologico, le tematiche relative alla selezione, alla mobilità ed alla gestione delle risorse umane in azienda.
E’ stata ospite fissa per due anni nel settimanale Sipario, il rotocalco di Rete 4, “leggendo e svelando” i caratteri dei vip del mondo dello spettacolo.
Inoltre, effettua perizie grafologiche nelle vertenze giudiziarie e studia il profilo di una coppia, attraverso le calligrafie.